Ibiscus
opera di
Giovanni Maranghi
anno
2004
collocazione
Interno Bar principale
Giovanni Maranghi si muove per citazioni e per trasparenti metafore che riguardano l’universo femminile e quello degli oggetti che ruotano intorno alla donna rendendola palpabile anche nell’assenza, tanto è preponderante il suo ruolo nell’economia concettuale e costruttiva del nostro autore (…) gli uomini appaiono come figure assenti e di contorno. Ma non sempre. Sono le cose ad assimilare le fisionomie e i caratteri delle persone a tal punto da determinarne la sparizione. Così l’artista conduce il suo estro lungo i molteplici percorsi dell’immaginario, scandito dalla magica, imprescindibile presenza femminile (…) in un cammino che accomuna seduzione e ironia”
Luciano Caprile, 2005